L’emergenza sanitaria indotta dal diffondersi del virus ha avuto un effetto stravolgente e mai sperimentato prima sul settore fieristico italiano e mondiale.
Il comparto fieristico, per le sue caratteristiche intrinseche, organizzative e di calendario, è risultato particolarmente esposto agli effetti del Coronavirus.
In primo luogo si tratta di un business il cui valore specifico, rispetto ad altre forme promozionali, è il contatto personale e l’incontro diretto tra moltissime persone in spazio e tempo concentrato e per questo non ha valide alternative online e “in remota”.
Inoltre le fiere richiedono un lungo periodo di preparazione, non facilmente riducibile in tempi ristretti e non è quindi flessibile e veloce nelle modalità di ri-organizzazione.
Il calendario fieristico dei mesi che vanno da marzo a maggio, in Italia e nel mondo, è tradizionalmente molto ricco di iniziative; è poi concentrato territorialmente, come gran parte dell’attività economica industriale e dei servizi, nelle Regioni che sono state maggiormente colpite dall’emergenza, quindi la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto.
Tutti gli organizzatori e i quartieri fieristici hanno reagito prontamente alla difficile situazione e hanno riprogrammato le date del calendario; quelle fiere che, come Bologna, sono riuscite a farlo rapidamente hanno per fortuna dato un quadro di certezza agli operatori del settore fieristico, come le aziende espositive, gli allestitori, i fornitori di servizi fieristici e legati agli eventi.
Secondo un dato fornito dall’AEFI già ai primi di marzo, i 36 associati (praticamente tutti i quartieri fieristici italiani) avevano posticipato 71 manifestazioni, 28 a carattere internazionale e 43 nazionale, e cancellato altri 22 eventi; e il quadro è comunque in continua evoluzione, considerato che nessuno è al momento in grado di programmare la fine dell’emergenza.
Considerata la situazione l’associazione delle fiere ha chiesto al Ministero degli Affari Esteri di varare un piano di sostegno per il settore, tenuto conto che gli eventi fieristici sono uno dei principali veicoli di sviluppo delle esportazioni italiane nel mondo.
Tra gli eventi che hanno dovuto riprogrammare la loro data troviamo tutti quelli che sono collocati nella prima parte dell’anno e in cui siamo impegnati come Gesta Allestimenti; ad esempio:
- Eudi Show di Bologna: spostata dai primi di marzo al 27-29 novembre
- Cibus di Parma: ricollocata da maggio all’1-4 settembre
- Vinitaly di Verona: posticipata di un anno, al 18-21 aprile 2021
Restano invece confermati gli eventi già programmati in autunno, come il Salone Nautico Internazionale di Genova e il Salone Orientamenti di Genova.
In Gesta attendiamo con fiducia la ripartenza dell’economia nel suo complesso e del settore delle fiere ed eventi, da sempre centrale per la riconoscibilità internazionale del Made in Italy e vitale per lo sviluppo del nostro paese.
